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Alla ricerca di lavoro
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In Italia le donne sono più istruite degli uomini, ma guadagnano meno degli uomini.

L’Italia non è un paese per donne. Da noi le donne hanno un lavoro più precario degli uomini, sulle donne ricade quasi sempre tutto il lavoro domestico e la cura dei figli o degli anziani. E le donne, così come i giovani sono le prime ad essere espulse da un mercato del lavoro alle prese con momenti ciclici di contrazione. 

La pandemia ha colpito duramente il lavoro femminile più di quanto sia avvenuto nel resto dell’Europa. Le donne hanno pagato caro la pandemia del 2020. Un esempio: nel solo mese di Dicembre su un calo di 101 mila posti di lavoro 99 Milan erano donne. 

Le donne e il lavoro di cura

Ma perchè le donne sono da sempre uno degli elementi deboli nel mercato del lavoro?

Ci sono fattori culturali dietro il GAP GENDER. In generale alle donne si associano i lavori che hanno meno valore sul mercato economico, tra questi quello della cura e dell’assistenza ai più deboli, dagli anziani o dai disabili ai bambini o ai non autosufficienti.

I nodi strutturali che ostacolano oggi un percorso di riduzione delle differenze di genere riguardano quindi da un lato il valore del lavoro di cura che la società oggi riconosce, e la possibilità di ripensare un welfare che liberi le risorse delle donne occupate nel compito della cura.Il lavoro di cura è svalutato nella società moderna, nonostante valga e valga molto. Senza i “caregiver” lo stato dovrebbe fare fronte a tutte le domande di assistenza che provengono da una società che invecchia ogni giorni di più e probabilmente non avrebbe le risorse sufficienti per erogare questi servizi di welfare a tutti.

Questione di orientamento: le donne preferiscono le materie umanistiche

Un secondo dato infine riguarda il tipo di istruzione che le donne privilegiano, e conferma la tendenza ad associare i lavori meglio remunerati e riconosciuti ai maschi fin dalle fasi della scuola e dell’orientamento scolastico. Molte donne si laureano in materie umanistiche, molto meno in materie scientifiche o tecniche, quelle che solitamente danno accesso alle opportunità migliori. In una economia che si basa sempre di più sulla digitalizzazione questo aspetto non ha una importanza secondaria.

Ragionando infine di lavori del futuro, quasi tutti gli esperti del mercato del lavoro concordano sul fatto che la cura e l’assistenza alla persona sarà una delle competenze più richieste nel breve e medio periodo, in un paese che non fa figli e in cui si vive sempre più a lungo. L’effetto della ricerca scientifica, della scienza medica e della digitalizzazione ci consentiranno di vivere più a lungo e probabilmente di lavorare sempre meno. 

In questo quadro il lavoro di cura diventerà in prospettiva sempre più importante e avrà un valore sempre maggiore.