Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e delle Politiche Sociali Andrea Orlando ha firmato, venerdì 10 dicembre, il decreto di adozione del “Piano Nazionale Nuove Competenze”. Il Piano è direttamente collegato al PNRR e riguarda la parte del Piano Nazionale per la ripartenza relativo alle “Politiche attive del lavoro e della formazione”.
La ripresa, secondo il Governo, passa dalle competenze del capitale umano, in particolare nel nostro paese, il cui tessuto produttivo è caratterizzato da imprese manifatturiere troppo piccole per sostenere direttamente i costi della formazione e dell’innovazione e da un livello di occupazione medio nazionale inferiore a quello della media UE. Il livello delle competenze rilevate nel nostro paese, inoltre, pone l’Italia agli ultimi posti della speciale classifica dell’OCSE e rende necessario un impegno straordinario per promuovere l’istruzione da parte dell’amministrazione pubblica.
Il Piano Nazionale Nuove Competenze ha l’obiettivo ambizioso di riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e dei disoccupati attraverso il rafforzamento del sistema della formazione professionale professionale della formazione continua.
Tra le finalità del piano la definizione dei livelli essenziali di qualità per le attività di “upskilling” e “reskilling” delle competenze di chi percepisce strumenti di sostegno, laNASPI e la DIS-COLL, il Reddito di cittadinanza o la Cassa Integrazione Guadagni. Nel piano sono previsti il rafforzamento del sistema duale in favore dei giovani e dei NEET, e azioni per le competenze degli adulti, in particolare per le persone in possesso di bassi livelli di istruzione e scarse competenze.
Come più volte anticipato, per i lavoratori già occupati il Governo stanzia nuove risorse per il rifinanziamento dello strumento del Fondo per le Nuove Competenze, in favore delle aziende per attività di formazione durante l’orario di lavoro, in accordo con le organizzazioni sindacali.
Concretamente, il Piano Nazionale Nuove Competenze si compone di tre programmi di azione. Il primo è il Programma GOL, per i disoccupati cui sono rivolte attività di aggiornamento o riqualificazione delle competenze. Il secondo consiste nel Sistema Duale, per i giovani tra i 15 e i 25 anni. Infine il Fondo Nuove Competenze per la promozione delle formazione continua, rivolto ai lavoratori delle imprese per favorire e sostenere le innovazioni di processo. Il presupposto dell’azione governativa è che la formazione, nell’ottica del Long Life Learning, è la prima e la più efficace delle politiche attive del lavoro. Il focus viene posto sul tema delle transizioni: dalla scuola al lavoro e all’interno delle carriere professionali.