Il settore della sanità e quello della cura e dell’assistenza alla persona è un settore destinato a crescere in termini di fatturato e di occupazione, così come quello della logistica e quello del digitale. Il motivo per cui il settore della cura alla persona è destinato a crescere dipende  innanzitutto dalla tendenza demografica in atto nel paese, che invecchia progressivamente e vede l’aspettativa di vita delle persone alzarsi sempre di più. L’invecchiamento della popolazione genera bisogni di assistenza e cura che non possono essere soddisfatti solo all’interno del nucleo famigliare. Dal punto di vista della trasformazione del lavoro nell’era del digitale, i settori in cui il fattore umano e relazionale mantiene la sua centralità sono quelli a data degli esperti che sopravviveranno meglio alle progressiva sostituzione tra lavoro umano e lavoro delle macchine.

La cura della persona non può essere svolta da macchine

Il confronto con il settore della produzione manifatturiera può chiarire meglio questo concetto. Sostituire lavoro umano con i robot produce vantaggi e utili alle aziende manifatturiere, il robot ad esempio non si stanca mai, e sbaglia molto meno dell’uomo. Naturalmente la macchina deve lavorare assieme all’uomo, al quale sono richieste le competenze per un lavoro di cooperazione. Ma nell’ambito dela produzione manifatturiera non esistono grosse controindicazioni a questa sostituzione. Lo stesso capita nel settore dei servizi e delle mansioni ripetitive: Le intelligenze artificiali oggi che imparano elaborando  una grande quantità di dati a velocità inimmaginabile per le persone possono operare in supporto alle persone anche in ambiti ad alta specializzazione, si pensi all’avvocato ROSS legale digitale, o al Dottor Watson, il medico della IBM. O ancora si pensi alle casse automatizzate del supermercato o alle biglietterie nelle stazioni ferroviarie.

Nel caso della cura e della assistenza il lavoro umano difficilmente può essere istituito da una macchina, perché si basa su empatia e “Cura”, due cose che per ora le macchine non sanno fare. 

Il lavoro di cura cambia e richiede più competenze

Va detto però che non tutti i lavori nell’ambito della sanità e della cura hanno le stesse  prospettive, n[ che no subiranno trasformazione anche profonde. Aumenteranno gli utenti ma aumenteranno anche le competenze richieste agli operatori, competenze orizzontali e verticali, specialistiche e digitali. La pandemia è l’acceleratore di questa tendenza: ha mostrato che l’aspetto della salute è centrale per qualsiasi comunità, ma ha ulteriormente accelerato le dinamiche digitali e della innovazione tecnologica applicata in ogni ambito della vita umana.